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Delft. Stedelijk Museum Prinsenhof

Interessante la quadreria (in gran parte ritratti) che allinea artisti di rilevo quali J.Mostaer P. Aertsen, A. Cornelisz, Koninck e Van de Venne. Allo Stedelijk Museum Het Prinsenhof si arriva infatti svoltando a destra lungo lo Oudeschans, una manciata di antichi edifici all'ombra del campane della Oude Kerk. Il prinsenhof fu ribatezzato in onore del Principe Guglielmo d'Orange, che qui trovò precoce morte nel 1584, dalle mani di un fanatico assassino olandese. Il principe aveva utilizzato il convento come base miltare durante la Rivoluzione olandese. Dopo una lunga, estenuante guerra di logoramento contro gli Spagnoli cattolici, seppe portare l'esercito olandese alla vittoria. Gli spagnoli nel tentativo di fiaccare l'animo degli olandesi, indussero un certo Balthazar Geraerts a perpetrare l'omicidio. In quella che è stata logubremente chiamata Moordzaal (sala della Morte) si possono ancora vedere i fiori nelle pareti, fatti dalla pallottole che uccisero il principe. Il Museo fornisce anche un'ambientazione d'atmosfera, con ceramiche di Delft, dipinti, tappeti e altre arti decorative. Guglielmo d'orange fu sepolto nella vicina Nieuwe Kerk, che si trova più a est, sulla piazza principale della città. Qui si trova il suo mausoleo, riccamente decorato e progettato nel 1614 da Hendrick de Keyser, massimo architetto del Rinascimento olandese. La tomba con un basso rielivo di Canova è scolpita in marmo bianco e nero e raffigura Guglielmo vestito per la battaglia con il suo cane. Le spoglie dell'antica famiglia reale olandese furono sigillate con un coperchio di pietra dal peso di 5000 kg. La cappella funeraria della casa reale d'Olanda è di culto protestante, si tratta di una vasta chiesa gotica a pianta basicale, con una magnifica torre alta mt. 108, eretta nel 1396-1496 (racchiude un carillon seicentesco di 48 campane, il massiccio campanile fu aggiunto nel 1872). L'interno è a tre navate, coperte da volte a botte in legno e illuminate da vaste polifore. Al centro del coro, il mauseoleo di Guglielo il Taciturno, con statua giacente in marno e altre sei statue in bronzo, capolavoro di Hendrick e Pieter de Keyser. Nel deambulatorio, a destra, la tomba di re Guglielmo I. Ai quattro angoli vegliano le finiture allegoriche della Virtù, mentre la Fama rappresentata da un angelo, suona le tromba ai piedi del principe. La storia di Nieuwe Kerk di Delft narra di mendicante stravange del 1351, frate Symon che cadendo in ginoccio sulla piazza Markt venne aiutato da Jan Col. Entrambi rimasero stupiti da un fascio di luce che mostrava una Chiesa d’oro dedicata a Maria. Cosa che proseguì per trent'anni anche dopo la morte del frate. La convinzione che in quel posto dovesse sorgere la chiesa fu presa a cuore da due beghine e fu portata a compimento dopo che una di loro ricevette le sacre stigmate di Gesù crocifisso a seguito del consenso che l’amministrazione comunale diede per la sua costruzione. Solo dopo la realizzazione di ques'opera, terminò l’annuale visione di Jan Col.All'interno della struttura si trova il monumento in memoria del principe Guglielmo d’Orange, uno dei sovrani che regnarono in Olanda e il cui riferimento continua ancora ad essere vivo nelle tradizioni degli olandesi.